Obiettivi: 35 mm
Continua la serie di articoli sugli obiettivi. In passato ne avevo scritto uno piuttosto bello sul perché il 35 mm è l’obiettivo a focale fissa da aver sempre montato sulla macchina fotografica se vi piace la street photography o la fotografia di viaggio. Avevo toccato argomenti come la prossemica per giustificarne l’acquisto, ma la verità è che probabilmente è soltanto la mia lunghezza focale preferita. Anche quando lavoro con gli zoom a cerimonie ed eventi, il più delle volte controllando su Lightroom la lunghezza focale più utilizzata mi trovo sempre una maggioranza di scatti vicina ai 35 mm.
Molti colleghi consiglieranno come primo obiettivo a focale fissa il 50 mm, ma io vado un po’ contro corrente e vi consiglio di risparmiare ancora un po’ e comprare un buon 35 mm (che costerà un po’ di più se cercate una versione piuttosto luminosa, ma un f/2 farà già il suo lavoro egregiamente senza mandarvi in bancarotta). Il motivo è presto detto, anzi non così presto: ricordo prima a chi usa macchine fotografiche con sensori “croppati” che la lunghezza focale corretta per ottenere lo stesso campo visivo si aggira intorno al 23mm (qualche sensore ha un fattore crop di 1,6 e quindi cambia di un pochino).
Perché 35 mm quindi? Come avevo già scritto in passato è una questione di prossemica. Se vi piace fotografare le persone nel loro ambiente (beninteso: non stiamo parlando di ritratti in studio), il 35 mm è la lunghezza focale che vi permetterà di mantenere la giusta distanza per decidere se interagire o meno con il soggetto ottenendo risultati fotografici del tutto differenti (rinvio ad articoli futuri il dibattito su quanto un fotografo possa influenzare un soggetto durante uno scatto):
1. Potrete scattare da una distanza che viene catalogata come “spazio pubblico” (tra 7,6 e 3,6 metri) se vorrete ottenere un ritratto ben ambientato, restando quasi anonimi, uno dei tanti passanti. (Se non vorrete essere riconosciuti ricordatevi di scattare almeno da 15 metri ma qui il 35 mm non vi aiuterà).
2. Potrete avvicinarvi invece tra 3,6 e 1,2 metri entrando nello spazio sociale della persona, in cui comincerà un’interazione non troppo pressante con il soggetto. Avrete comunque modo di portare a casa un ritratto mezzo busto o all’americana con sufficiente “aria” o “ambiente” intorno alla vostra preda. In questo secondo caso stabilirete però un contatto che non dovrebbe comunque portare a situazioni sgradevoli se manterrete un comportamento rilassato e calmo (ricordiamoci sempre che siamo tutti diversi e questi valori sono soltanto una media per catalogare le distanze sociali).
3. Se vorrete poi stupire il soggetto e creare un ritratto molto particolare potete avventurarvi nello spazio personale tra 1,2 metri e 45 cm circa. Qui la spontaneità verrà meno ma la lunghezza focale vi permetterà di portar a casa ancora ritratti non troppo grotteschi. Inutile dire che scendere sotto i 45 cm probabilmente provocherà reazioni piuttosto spiacevoli se non vi sarà un accordo preventivo sullo scatto, tuttavia avrete ancora campo a sufficienza per portar a casa un ritratto (occhio alle distorsioni causate dalla prossimità al soggetto, il più delle volte l’effetto “caricatura” a queste distanza è del tutto inevitabile e occhio anche alle ombrellate che rischiate di ricevere dal malcapitato).
Ricordate sempre di tenere in borsa o sulla macchina un bel 35mm che vi tornerà utile anche per fotografia di architettura, tramonti e gattini e per i più curiosi, ecco l’articolo sulla prossemica, buona lettura!