Filtri, anzi, un filtro: Tiffen Pro Mist 1/4

No, non sto parlando di filtri Instagram, né di filtri software. Sto parlando dei “vecchi” e costosi filtri fotografici. Quelli in vetro da applicare davanti ai nostri obiettivi.

I videomaker ne sanno ormai più di noi di filtri ND, i naturalisti usano filtri polarizzatori e graduati, chi adora l’astronomia utilizzerà filtri dedicati alla riduzione dell’inquinamento luminoso e al filtraggio di determinate forme d’onda, ci sono poi quelli che usano i filtri anti UV come schermi protettivi delle proprie lenti (esiste un girone dell’inferno a loro dedicato), o ci sono i vecchi appassionati di fotografia analogica che utilizzano ancora filtri colorati per curare i contrasti in bianco e nero delle loro fotografie.

Esistono anche filtri più sperimentali per creare effetti e giochi di luce come i filtri a stella o i classici filtri infrarossi che vengono per lo più utilizzati in maniera erronea su macchine fotografiche non preparate per la fotografia IR.

Tutti filtri in cui più o meno ciascun fotografo si è già imbattuto, usa, conosce.

Esistono altri filtri che i videomaker usano e che tengono ben nascosti al pubblico (peccato però che Internet sveli qualunque segreto): i filtri diffusori. Nel caso specifico un Tiffen Pro Mist ¼.

Si tratta di filtri che nello specifico (copio dal sito del produttore che non mi paga affatto per la quasi review):

  • Riducono le alte luci e abbassano il contrasto
  • Attenuano le rughe e le imperfezioni
  • Creano una morbida qualità della luce

Ho aspettato parecchio prima di acquistarne uno e devo ammettere che la concorrenza era agguerrita con prezzi parecchio più abbordabili. La differenza tra il Tiffen e la concorrenza sta però nel colore che resta totalmente invariato (come succede con qualunque filtro costoso rispetto ai fratellini minori). Mi sono deciso e alla fine, visto anche il mio ingresso silenzioso nel mondo del video, ho acquistato il mio primo Pro Mist.

Il test che qui vi porto è un semplicissimo still-life senza e con filtro. Ok, se lo still-life è il vostro genere fotografico saprete anche che tutto vorrete tranne un filtro davanti alla vostra lente, ma per amor del mordi e fuggi l’unico scenario che mi son immaginato per poter testare il filtro su due foto identiche sotto ogni aspetto è stato proprio questo.

Il risultato è esattamente quello sperato: una foto meno contrastata che non perde nitidezza, non soffre di viraggi cromatici con neri meno marcati e luci più dolci. Se vogliamo: un classico look cinematografico. L’impressione generale è comunque quella di una fotografia più antica, quella che ci riporta un po’ alla foto analogica andando a limare l’estrema gamma e perfezione dei sensori moderni.

Trovo questo filtro adattissimo al video making, alla street-photography e ai ritratti. Attenzione però alle fonti dirette di luce, potrebbe non piacervi la loro resa più “soft”.

Invito a cliccare sulle due foto e salvarle per un confronto A/B.